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(Ri)Prendiamo a camminare con consapevolezza lasciando che un senso di pace e di quiete pervada la nostra mente.

Un passo dopo l’altro, un respiro dopo l’altro.

Lasciate vagare lo sguardo intorno a voi. Rimanendo aperti a tutto ciò che si presenta. Accogliete tutto nella pace e nella quiete.

Lasciate ora che un oggetto catturi la vostra attenzione.

Può essere un fiore, un pezzo di legno, un angolo di cielo, una nuvola, una lattina, una carta sporca, un paesaggio, un viso…

Qualcosa davanti a voi, ai vostri piedi, sopra di voi… magari è dietro di voi…

Accettate quello che viene… e portate l’attenzione su questo oggetto.

Intanto continuate a respirare e… respiro dopo respiro, focalizzate tutta l’attenzione sull’oggetto.

Lasciate ora il respiro sullo sfondo e concentratevi sull’oggetto.

Lasciate ora il respiro sullo sfondo e portate l’oggetto in figura.

Ricordatevi di guardare le cose con leggerezza… anche quello che stiamo facendo… anche con un po’ di ironia.

...

Ora concentratevi sull’oggetto.

Lasciate che riempia i vostri occhi, lasciate che catturi tuta la vostra attenzione visiva, attivate completamente la vista su questo oggetto.

...

Portate attenzione alle caratteristiche percettive dell’oggetto… provate a non farvi catturare da pensieri sull’oggetto… provate a non esprimere giudizi… di bello, di brutto, di piacevole, di spiacevole… provate a non pensare all’uso dell’oggetto, a se e quando avete già visto quell’oggetto… provate a non farvi catturare da ricordi o da storie stimolate da quell’oggetto…

Guardate quell’oggetto solo come oggetto della vista…

Dove si trova nel vostro campo visivo?... Al centro? Ce lo avete portato automaticamente? Gli occhi si sono mossi? Potreste guardarlo più “lateralmente”? Attenzione non fatevi catturare dal significato del “guardarlo lateralmente”.

Quanto occupa del vostro spazio visivo? Una piccola porzione o lo riempie. E’ lontano o vicino, vicinissimo…

La forma… i contorni… sfumati o netti? La forma chiusa o aperta? Una linea o una figura piana o un solido? Un cerchio, un rettangolo, un triangolo?

E’ facile che partano pensieri; che la fantasia porti l’oggetto al centro di una storia… quando ce ne accorgiamo, notiamo quanto ci siamo fatti catturare e lasciamo andare la storia per tornare solo a descrivere l’oggetto.

La trama… del materiale, della materia… compatta o rarefatta? Quanti particolari riuscite a cogliere… Lo stato… solido, liquido, gassoso.

Il colore… i colori… distinti o confusi? Brillanti o spenti? C’è una tonalità dominante? Colori di terra o colori di fuoco o di aria?

Il contrasto… cosa è il contrasto? I colori si oppongono o si fondono e passano gradualmente l’uno nell’altro? E la luce? Quanta ombra? Quanta luce? Il confine tra luce e ombra è facilmente individuabile o è diffuso? Ci sono molti grigi?

I pensieri ancora possono giungere a distrarci; magari stiamo già pensando a come usare questi spunti per fare fotografie o anche se centrano qualcosa con la fotografia… oppure ci siamo persi… non sappiamo cosa stiamo facendo… cominciamo ad annoiarci un po’… sorge un po’ di inquietudine… un po’ di impazienza… è normale che succeda… ancora una volta rendiamoci conto di dove siamo con la mente  e torniamo gentilmente alle caratteristiche dell’oggetto del nostro esercizio.

Magari è difficile… allora torniamo più decisamente ma sempre con gentilezza al respiro… a questo respiro… a questo respiro… e poi… torniamo alle caratteristiche dell’oggetto: la posizione nel campo visivo, la forma, i contorni, i particolari, i colori, la luminosità…

Continuiamo da soli per qualche minuto ancora con l’oggetto che ci ha attratto