Il giusto peso (2010)

Il counseling della salute, percorso proposto dalla Scuola di counseling Coinema di Roma, è caratterizzato da un’elaborazione continua e approfondita sul concetto e sullo stato di salute intesa come piena disponibilità di sé stessi.

Negli ultimi anni, il concetto di salute ha subito un’interessante evoluzione portatrice di nuove prospettive nel trattamento e nella prevenzione. E’ stata superata la visione biologica secondo cui la malattia è vista unicamente come la deviazione dalla norma di variabili biologiche misurabili.

La definizione di salute proposta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Carta di Ottawa, 1986) si sintetizza in “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solamente assenza di malattia o infermità”; essa tiene quindi conto di tre dimensioni fondamentali:

  1. l’assenza di sintomi o di segni di malattia;
  2. il benessere;
  3. la capacità di agire.

Negli anni successivi, si è progressivamente sviluppata la posizione che sono molti i fattori fisici e psicologici, le credenze, gli atteggiamenti e i comportamenti che contribuiscono nella loro interazione allo stato di salute e al ben-essere delle persone. Si assiste ad un rovesciamento di prospettiva: prima di curare e riportare a norma uno stato fisico alterato, prima ancora di prevenire l'insorgenza di malattia con comportamenti salutari - fasi e domini affidati alle professioni medico-sanitarie - ci si può proporre un processo di saluto-genesi.

Per saluto-genesi si intende l'acquisizione di capacità e modelli di riferimento all'insegna della consapevolezza che favoriscano la confidenza con il proprio corpo e con le proprie sensazioni, che sviluppino l'intelligenza emotiva e, da lì, migliorino processi importanti come la presa di decisioni, l'attuazione di comportamenti, la costruzione di relazioni. Miglioramenti che contribuiscano alla percezione del benessere. Si impara ad usare le proprie capacità fisiche e mentali per agire consapevolmente e per essere fiduciosi, per cercare di vivere in connessione con sé stessi e con gli altri (amici, familiari, colleghi...). Vivere bene e quindi nel benessere significa non separarsi da sé stessi e dagli altri.

In questa prospettiva lo sforzo di ognuno non è più quello di conoscere perfettamente tutte le cause delle malattie per curarle e prevenirle (campo di specifiche e non negoziabili competenze professionali) ma piuttosto è quello di conoscere le fonti della salute, di imparare come si mettono in atto quei comportamenti personali e sociali, si sviluppano quegli atteggiamenti mentali, si definiscono quegli obiettivi e si coltivano quelle disposizioni spirituali che consentono di perseguire quotidianamente il benessere e magari un ideale di felicità.

Quando a diciotto anni prendiamo la patente di guida sicuramente impariamo anche le norme di sicurezza che dobbiamo rispettare e i meccanismi di base del funzionamento dell'automobile, ma queste conoscenze e competenze non sono che in minima parte la motivazione a prendere la patente; quello che vogliamo è avere la possibilità di viaggiare, magari per lunghi ed affascinanti viaggi alla scoperta di un mondo bellissimo, seducente e pacificato. Questo desiderio, se ben integrato, è quello che ci farà divertire per molti anni alla guida di auto più o meno performanti nel pieno rispetto degli altri.

E a nulla vale l'obiezione che il mondo non è poi così pacificato: si tratta di un impegno personale, di una responsabilità individuale che possiamo accettare o meno in una prospettiva di salute per gli individui, per la società e per il mondo intero.